
Anne Jensen PhD, ha pubblicato nel 2016 su una delle più prestigiose riviste scientifiche che si occupano di Medicine Complementari e Alternative (BMC Complementary and Alternative Medicine) una ricerca che ha svolto presso Oxford University, una delle università più famose e autorevoli del mondo, sull’accuratezza del test muscolare manuale. Il titolo della ricerca è “Estimazione dell’accuratezza della risposta del test muscolare: due studi randomizzati e in doppio cieco”.
Questo è un evento importantissimo per tutto il movimento della Kinesiologia, perché è una delle pochissime ricerche condotta e pubblicata da un istituto accademico così importante come Oxford University. Lo studio è stato condotto sulla possibilità di utilizzare il test muscolare per discernere se una persona sta’ dicendo la verità o se sta’ dicendo il falso.
Questo è una prova determinate per dimostrare come le tecniche che utilizziamo, hanno un fondamento, che magari non riusciamo a spiegare, ma che Anne Jensen PhD ha dimostrato statisticamente affidabile. Questa ricerca dimostra che alcune tecniche che utilizziamo fin dai primissimi corsi, come chiedere alla persona di ripetere: “io sono… (il proprio nome)”; e poi ripetere: “io sono… (un nome di fantasia)” è in grado di variare la risposta del Test Muscolare Manuale.
La Kinesiologia non è una sorta di “macchina della verità”, ma, visto che si fonda su solide basi neurofisiologiche, le risposte, vere o false, che una persona può dire, sono in grado di variare la capacità di risposta del Test Muscolare Manuale. Già in passato sono state condotte (specialmente da esponenti della Kinesiologia Applicata) delle ricerche per dimostrare la ripetibilità del Test Kinesiologico, ma erano basate principalmente su stimoli strutturali. La ricerca di Anne Jensen è rivoluzionaria, perché si basa su reazioni muscolari indotte da stimoli verbali, una procedura estremamente utilizzata nella Kinesiologia Specializzata ed Energetica.
Questa, speriamo, sia l’inizio di una serie di ricerche che possano dimostrare come lo strumento del test kinesiologico sia accurato e affidabile e che la determinazione, ad esempio di una emozione, abbia un riconoscimento sempre più ampio nel mondo accademico.
(TESTO RIPRESO DA UNA MAIL PERVENUTA DALLA SEDE AKSI)