L’arte del dialogo

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L’arte del dialogo, ovvero come trovare sempre le parole “giuste”

Le strategie più efficaci per portare avanti le conversazioni. Perché parlare ed ascoltare con rispetto ed empatia gli altri ci permette di far nascere legami solidi- sul lavoro, tra amici e all’interno della coppia

di FRANCESCO MEROLA (da Repubblica del 16 agosto 2018)

Il DIALOGO sta alla base di ogni relazione. Eppure anche nella società della comunicazione, sempre più virtualmente connessa da cellulari e social media è spesso difficile farsi capire. Si moltiplicano i fraintendimenti, le offese. A volte non ascoltiamo chi ci sta vicino o non siamo ascoltati. La tecnologia ci assorbe 24 ore su 24 fino a cancellare la voglia di parlare con gli altri, anche in famiglia. Per questo c’è chi si sente a disagio nel momento in cui deve esprimere sentimenti e pensieri.

Entrare in relazione con gli altri però ci fa bene e ci aiuta in ogni contesto di vita. Ma come ritrovare le basi per tornare agli altri e diventare veramente esseri sociali, non solo on line? L’arte di dialogare: Comunicare non solo a parole (edizioni Feltrinelli, 15 euro) di Ulrike Bartholomäus è un piccolo manuale con una serie di consigli sul tema.

LE BASI: COSA CI SERVE LA PAROLA ‘GIUSTA’
Per vivere bene secondo la scrittrice è fondamentale costruire rapporti basati su una buona comunicazione. Servono quattro basi per un buon dialogo: fiducia, empatia, attenzione e apprezzamento.

Per prima cosa bisogna costruire un rapporto di fiducia reciproca affinché una persona possa aprirsi. Questo vale tanto per le situazioni professionali che quelle private. Bisogna ricordare che la fiducia non si può mai pretendere ma viene guadagnata e concessa. Si conquista con la fedeltà, con il tempo, la tolleranza e la benevolenza verso l’altro. La falsità, l’invidia, la diffidenza e i giochi di potere invece la distruggono e disturbano una relazione.

Importante anche immedesimarsi nelle vite altrui, la capacità di mettersi nei panni dell’altro. Cercare di comprendere i suoi sentimenti, pensieri e preoccupazioni è fondamentale per avere un buon rapporto. L’empatia però è una capacità che è molto difficile da trovare nelle persone di oggi. Nella società dei ‘selfie’ “l’Io diventa il punto di partenza definitivo di una visione limitata del mondo”, spiega la Bartholomäus. L’unico modo per poter condurre veramente un buon dialogo uscendo quindi da questa mentalità, è ascoltare e accettare i propri errori.

Inoltre è essenziale fare attenzione a quello che ci dicono gli altri, sia esplicitamente che attraverso il linguaggio del corpo. Potrebbe sembrare scontato che per dialogare si debba ascoltare e prestare attenzione a chi ci sta vicino ma in realtà molti studi scientifici hanno messo in evidenza che se non ci aspettiamo di vedere una determinata cosa, possiamo anche non notarla. Dunque per portare avanti una relazione è necessario fare attenzione a tutto e non solo a ciò che ci aspettiamo di vedere e sentire.

Infine rispetto e apprezzamento sono premesse e parti integranti di una cultura positiva della comunicazione. Seguendo questi quattro capisaldi, secondo la scrittrice, si potranno costruire relazioni di successo.

• IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Nel libro ci sono molti esempi pratici con vignette su come comportarsi in diverse situazioni e su come interpretare il linguaggio ‘nascosto’ del corpo. Le prime forme di comunicazione infatti si svolgono attraverso le espressioni del volto. Già a qualche settimana di vita, quando si comincia a mettere a fuoco un soggetto, i neonati imparano la mimica di chi hanno davanti. Se si sorride al bambino, lui ricambia il sorriso. Se invece gli si fa una smorfia, lui piange. Per portare avanti un dialogo e creare un rapporto solido è fondamentale imparare a decifrare il linguaggio del corpo. La scrittrice illustra quali espressioni facciali e gestualità esprimono le emozioni di base come la gioia, la tristezza, la rabbia, il disgusto e la paura.

•IL RAPPORTO INTERIORE 
Ma per comunicare bene con gli altri è anche importante conoscere se stessi. Per questo uno dei capitoli di questo libro è dedicato al dialogo con noi stessi. È bene guardarsi dentro per fare chiarezza e conquistare equilibrio. “Il dialogo interiore rappresenta infatti la forma più diretta in assoluto di comunicazione”, scrive la Bartholomäus. Solo avendo un buon rapporto con noi stessi e prendendo controllo delle tante voci interiori saremo in grado di costruire un rapporto solido e autentico con gli altri.

 

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