
Roberto è un campione di basket che sta giocando gli ultimi dieci secondi della sua prima finale di coppa dei campioni in un punteggio di perfetta parità. Simona guarda la partita in televisione, mentre il suo mondo interiore la mette in contatto con il suo doloroso passato. Gaia torna a casa dall’allenamento immersa nella bellezza di quello che la sua giovane vita le sta donando. La prima parte del romanzo si svolge attraverso l’incastro narrativo di queste tre dimensioni temporali che sfociano nel momento più emozionante e commovente della storia. Nella seconda parte gli avvenimenti descritti assumono un significato più universale. Mentre un messaggio d’amore si deposita nella memoria cellulare divenendo già futuro, lo sport si trasforma in una metafora della Vita nella quale l’elaborazione del dolore personale è preludio alla Ri-nascita, in cui l’ordine costituito esiste in funzione di chi saprà metterlo in discussione, dove il rispetto per ogni scelta individuale è assolutamente prezioso.
Antonio Tresca, direttore dell’Ente di formazione per operatori olistici in kinesiologia emozionale, è un professionista della relazione di aiuto. In adolescenza gioca a basket e intraprende la carriera di allenatore nel settore femminile. In questo ambiente scopre le tecniche di visualizzazione mentale e le strategie motivazionali utilizzate per migliorare le performance di atlete e allenatori. Ne comprende l’importanza per la sua crescita personale e quella di ogni uomo. Grazie ad esse elabora il senso del lutto subentrato dopo l’abbandono del basket. Riscopre sé stesso, le sue potenzialità e innumerevoli interessi. Una sua ex giocatrice lo avvicina alla Kinesiologia emozionale: il grande amore. Svolge l’attività di formatore e operatore a Vicenza
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Le prime recensioni
Romanzo fluido e scorrevole. Scritto bene. La suspense con la quale la storia viene raccontata induce a una lettura frenetica premiata dalle soluzioni narrative che colpiscono per creatività e profondità del messaggio. Il basket è solo un pretesto per parlare di umanità, morte, rispetto, rinascita. Quello che colpisce è la visione olistica, al di fuori dagli schemi concettuali cui siamo abituati, libro consigliatissimo!
Emanuele
Ho letto il libro tutto d’un fiato. Ha una trama semplice e fluida, costantemente accompagnata da una sapiente dose di suspense, in cui vi è una sottile caratterizzazione dei protagonisti, le cui vite si intrecciano tra splendori e miserie.
E’ un racconto che esprime l’abilità linguistica e comunicativa dell’Autore e che fa luce sulle fragilità emotive dell’uomo e sulla sua capacità di rinascita. Lo consiglio!
Cristina
Il romanzo sembra rivolto agli amanti del basket. Leggendo le pagine comprendi che, la pallacanestro, non è il fine ma, il mezzo. Da sempre lo sport è metafora della vita ed è in questa forma che si svela in un divenire di dolori e di piaceri propri del vissuto umano. Una partita in ognuno di noi, alla continua ricerca di un significato, al di là dei preconcetti personali e sociali. L’autore instaura una relazione intima col suo lettore per permettergli di trovare risposte, per quanto mai definitive; c’è sempre la variabile “Vita” a modificare lo schema preparato.
Loris Comisso Docente in Comunicazione & Leadership
Lo sport, si sa, usa il linguaggio della vita. Vantaggio, pareggio, errore, vittoria, sconfitta. Ogni istante di un match, se visto con la lente d’ingrandimento, è fondamentale: un momento unico e irripetibile, esattamente come nella Vita. Da qui il romanzo diviene viaggio interiore, dimostrando come un passato doloroso può diventare occasione di crescita, di nuova vita, di riappropriazione dell’innato potere di scelta insito in ognuno di noi. Un libro che ho apprezzato molto perché ci insegna come non ci siano scelte facili, ma esiste il coraggio di affrontarle e soprattutto rispettarle
D.sa Angela Coppola Professionista della relazione di aiuto
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