
Un errore che si commette facilmente è quello di pensare che la spontaneità e la forza di espressione siano sempre positive, e che ogni genere di controllo sia negativo ed indesiderabile.Non è così …Ci sono molte forme di self-control, o di inibizione, e alcune sono sane e desiderabili, anche indipendentemente dal fatto che si rendono necessarie nel contatto con il mondo esterno. Controllo non significa necessariamente frustrazione o rinuncia alla gratificazione delle esigenze fondamentali. Quelli che io chiamerei i “controlli Apollinei” non mettono in discussione la gratificazione delle esigenze; non la rendono meno piacevole ma, al contrario, più piacevole: questo avverrà per mezzo di un opportuno indugiare nel caso del sesso, dell’armonia dei movimenti per il moto e la danza, rendendo attraente da un punto di vista estetico un cibo o una bevanda, o stilizzando un sonetto: inventando un cerimoniale, aggiungendo dignità e sacralizzando quello che si fa, insomma facendolo bene invece di farlo e basta.E poi ancora, non si ripeterà mai abbastanza che l’individuo sano non è solo espressivo: Deve essere in grado di esserlo quando lo desidera. Deve essere capace di lasciarsi andare. Deve lasciar cadere controlli, inibizioni e difese quando gli sembra il caso. Ma nello stesso modo, dev’essere in grado di controllarsi, di posporre i propri piaceri, di essere cortese per non fare del male agli altri, di tenere la bocca chiusa e di frenare i propri impulsi. Deve saper essere sia Dionisiaco che Apollineo, Stoico o Epicureo, deve sapersi esprimere ma anche reprimere, essere controllato o incontrollato, svelare o occultare se stesso, sapersi divertire o rinunciare a divertirsi, dev’essere in grado di pensare al futuro così come al presente. La persona sana o realizzata è essenzialmente versatile, ha perso un minor numero di capacità umane dell’uomo medio. Ha un più vasto armamentario di reazioni e il limite verso cui si muove è l’ “umanizzazione” completa; vale a dire egli ha tutte le capacità umane. (A. Maslow)